La proroga
che in molti attendevano non è stata concessa: resta fissata al
prossimo 31 dicembre la scadenza per adeguare alla
normativa 102/2014 i termosifoni dei condomini dotati di
riscaldamento centralizzato. I caloriferi delle case dovranno infatti possedere
una valvola termostatica con contabilizzatore di calore.
Chi non si
adegua alla normativa rischia una multa che può variare da 500 a 2500
euro a seconda della Regione di residenza. Occorre affrettarsi, poiché senza
proroga i prezzi sono già schizzati alle stelle: ogni famiglia spende in media
circa mille euro, seppur ammortizzabili in cinque anni e con detrazioni fiscali
pari al 65%. Per ogni termosifone la spesa media varia tra i 60 e i
cento euro.
Intanto
l'Unione dei Piccoli Proprietari Immobiliari ha già lanciato l'allarme sui
possibili rincari: «E’ evidente che alcuni appartamenti, per esempio i piani
alti e i piani inferiori a contatto con il terreno, si troveranno con un
conteggio dei consumi che sarà più alto rispetto al passato – dice Angelo De
Nicola, vicepresidente nazionale dell’Uppi - In più, oltre alla spesa iniziale
per la messa a norma di tutti i radiatori, bisognerà poi pagare ogni anno una
società per tutti i conteggi, appartamento per appartamento (per gli esperti
però si tratta di 2-3 euro a radiatore all’anno). Ci sono poi casi estremi come
quello di chi vive in un condominio con più appartamenti non occupati. Si
ritroverà con spese lievitate perché dovrà accollarsi tutte le dispersioni del
palazzo».